Il trailer
Un mese dentro la vita di un ospedale, sospeso di fronte all'ignoto. Per la prima volta, una videocamera mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante la prima ondata di pandemia da Covid-19
Come nel film di Frederick Wiseman, Near Death, il filo conduttore che attraversa Io Resto è l’esplorazione di un limite. Quella linea rossa tra la vita e la morte con cui quotidianamente si relazionano pazienti e sanitari
Un film che tutti dovrebbero urgentemente vedere
Un mese in ospedale per raccontare il Covid da dentro. Ne è venuto fuori un documentario in cui vince l'umanità
Ai protagonisti e alle vittime del covid viene restituita quella dignità di cui sovente vengono privati dalle cifre giornaliere
Io Resto è destinato a farsi ricordare come una delle più precoci e lucide testimonianze della pandemia
Aiello ha ripreso con discrezione come l'ospedale pubblico a Brescia ha fatto i conti con l'ondata di pazienti Covid a marzo 2020
É un film per non dimenticare che delle lavoratrici e dei lavoratori hanno dato l'anima per tenere in piedi il mondo di tutti e il loro mondo interiore
Un film sull'amore e sui legami in una realtà tanto spaventosa quanto umana
Aiello e Gennari assumono il ruolo di testimoni in un percorso che nessuna sceneggiatura poteva stabilire a priori perché a dettare le sequenze era il nemico da combattere: il virus
Io resto condensa la crisi globale in momenti intimi senza mai soccombere al voyerismo
Io Resto restituisce il fuori campo agli italiani confinati in casa durante il lockdown e rende perfettamente i sentimenti che si respiravano in quei difficili momenti
Il primo documentario che punta le videocamere all'interno di un ospedale nella prima, drammatica, emergenza covid
